Aida Dubai: Intervista al tenore Dario di Vietri

DARIO DI VIETRI: RADAMES AI PIEDI DELLE PIRAMIDI

Dario Di Vietri è una delle più notevoli realtà, nel panorama tenorile italiano. Uno dei pochi tenori in grado di dare voce a quei ruoli da vero tenore lirico all’italiana, le cui caratteristiche sono timbro privilegiato, acuto squillante, eleganza di fraseggio unita ad una generosità sincera e spontanea. Riccardo di “Un ballo in maschera”, Turiddu, Calaf e naturalmente Radames: personaggi che ha interpretato su molti prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali. In questi giorni è impegnato alla Dubai Opera proprio nel ruolo del condottiero egizio, in tournée con l’Opera Narodowa di Varsavia, ma a marzo 2018, sarà il protagonista di un’Aida del tutto speciale, ai piedi delle Piramidi di Giza.

Hai debuttato Radames nel 2015 al Festival di Kazan: quali sono i ricordi di quel debutto?

Ricordo di essere stato emozionato per il debutto complesso di questa importante e difficile opera verdiana a soli 30 anni. Dopo la romanza Celeste Aida in recita comunque la tensione è diminuita. In quell’occasione sono stato ben seguito dal Maestro Marco Boemi. Dopo Kazan la seconda recita di Aida è stata all’Opera di Roma dopo soli due mesi in aprile 2015: l’emozione/tensione era ancora presente, fino alla prova di Aida in Arena dove avendo cantato in quello stesso anno il numero record di 10 recite di sola Aida con tutti i direttori d’orchestra presenti in stagione e gli artisti possibili, ogni briciolo di tensione è diventato un ricordo. Distinguo poi la tensione dalla sana emozione che permette a noi artisti di avere quell’adrenalina che rende vivo il ruolo e il personaggio.

L’entrata di Radames, Celeste Aida, è forse la più difficile ed esposta (insieme a quella di Otello). Come si fa a trovare la tranquillità e l’equilibrio per affrontare questo arduo cimento?

Prima di tutto studiandola alla perfezione senza smettere mai di ricercare il meglio. Prima del debutto in Aida, ho cantato questa romanza in tutti i concerti e audizioni, fino ad averla cantata all’Opera di Roma e nelle 10 recite in Arena di Verona, tutto questo mi ha reso sicuro. Questa romanza si svolge nella parte della mia voce in cui sono più comodo, e oggi oltre questo mi soffermo nei dettagli, continuo a perfezionarla e a trovare nuovi colori e nuovi modi di risolverla. Diciamo che sono sempre concentrato e attento, non la sottovaluto mai, ma sono semplicemente più rilassato che al mio debutto.

Questa è stata anche l’aria che hai cantato a Firenze in occasione del centenario della nascita di Mario del Monaco. C’è qualche Radames del passato anche recente che senti particolarmente vicino per sensibilità e visione del personaggio?

Sicuramente Corelli, Bergonzi, Pavarotti

Radames è un ruolo che è diventato con Calaf il tuo cavallo di battaglia…com’è cambiato dal debutto ad oggi (interpretazione, approccio vocale)?

Oggi ho alle spalle oltre 30 recite: curo i particolari e le dinamiche scritte dal compositore, mi diletto nei piani e nel fraseggio voluti da Verdi…

Dopo questa produzione a Dubai….farai Aida sotto le piramidi…quali saranno le emozioni di questa esperienza?

L’Aida di Dubai è una preziosa esperienza, perché è il mio primo ingresso all’Opera Narodowa di Varsavia che ha organizzato la tournée, dove successivamente canterò Don Josè in Carmen e anche per il lavoro musicale che stiamo facendo con il Maestro Patrick Fournillier. Mi fa enorme piacere lavorare in Egitto per la gentilezza di questo popolo, che mi ha accolto già a novembre scorso nel debutto di Manrico in Trovatore. Stanno creando un evento davvero unico. Cantare Aida nel luogo originale dove Verdi l’ha pensata non ha prezzo e non ha eguali, anche in questo caso avrò accanto meravigliosi colleghi e il Maestro David Crescenzi che dà un valore aggiunto alla produzione.

Questa emozione tra l’altro ti accomuna con la tua maestra, Bruna Baglioni, che ha portato anche lei la sua storica Amneris in Egitto. Quali sono i consigli e le parole che ti ha detto quando hai cominciato a studiare Aida?

Mi ha consigliato di cantare Radames con la mia voce senza mai spingere, affondare o ingrossare. Mi ha sempre detto che i ruoli così complessi crescono con il tempo e con lo studio ed io seguo questo come dogma quotidiano…

Recentemente hai debuttato Riccardo di “Un ballo in maschera” e poi Manrico ne “Il Trovatore”. Quali sono gli altri ruoli verdiani che vorresti debuttare?
Per il momento Vespri Siciliani ed Ernani, dilettandomi ad approfondire maggiormente i ruoli che ho recentemente debuttato o che sono in fase di debutto. C’è poi il caso della Forza del Destino, ma di questo preferisco non parlare perché ho desiderio di sfatare la maldicenza su questo titolo, purtroppo non del tutto irreale.

La tua carriera si svolge prevalentemente all’estero…quali sono le soddisfazioni di poter essere ambasciatore della scuola di canto italiana?

La grande soddisfazione è nel modo in cui sono accolto dal pubblico e dal teatro, mi sento spesso di più a casa fuori che in casa, ma questo è un dispiacere, noi tutti italiani vorremmo lavorare nella nostra bellissima nazione e vederci riconosciuto quanto ci spetta dopo molto lavoro e tanti sacrifici. Mi auguro che i tanti visibili cambiamenti ci permettano di vivere e lavorare serenamente anche nei Teatri italiani.

Prossimi impegni…

Molti sono in divenire. Attualmente Aida a Dubai con Opera Narodowa di Varsavia, successivamente Aida alle Piramidi in Egitto, successivamente il debutto di Messa da Requiem davanti ai reali di Spagna a Palma de Maillorca, una nuova produzione di Turandot all’Opera di Stara Zagora (Bulgaria), Carmen all’Opera Narodowa di Varsavia, Tosca al Festival di Savolinna e a Torre del Lago, Carmen in un importante contesto in Cina, a Lanzhou, fino ad arrivare al mio debutto negli Stati Uniti il prossimo anno con Carmen per Opera Carolina.

Grazie a Dario Di Vietri e In bocca al lupo!

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